Prima di iniziare…

Prima di iniziare a inondare questo sito di post sul nostro matrimonio, credo sia il caso di spiegare perché non ho detto nulla finora.
I motivi sono due, principalmente: 1) volevo arrivare alla fine della corsa per poter avere il necessario distacco a parlarne con la dovuta ironia (mentre se vi avessi raccontato le cose in corso d’opera avrei seriamente rischiato di venire qui a sfogare l’isteria, a volte) e, soprattutto, 2) non volevo essere una di quelle ragazze/donne che quando si sposano perdono qualunque altro argomento di conversazione, diventano monotematiche e ossessive.
Dai, avete capito, tutti ne conosciamo/abbiamo conosciuta almeno una di ragazza di questo tipo, quelle che se lui le regala l’anello di plastica della CocaCola se lo appende al collo e continua a giocherellarci e manco ti saluta e te lo sventola sotto al naso come prima cosa quando vi vedete… Ecco, non volevo essere questo tipo di persona!
Considerando che ho mantenuto le amicizie e la famiglia, credo di potermi dire da sola di esserci riuscita. Spero XD

Comunque, ora ho le idee chiare, vi racconterò quindi della proposta, della comunicazione ufficiale, della nostra organizzazione “fai da te”, ovviamente del vestito, della preparazione, della festa e delle mie riflessioni profonde e altamente filosofiche al riguardo. Poi, visto che ho anche amici che vogliono sapere, racconterò pure del viaggio di nozze in Giappone (avete presente le pubblicità di quella compagnia di crociere, dove quelli che ci erano stati piangevano poi per la nostalgia? Inizio a capirli…), il cibo, la gente, i nostri posti preferiti, com’è vivere in un anime per due settimane… e alla fine della fiera un giveaway, vi ho portato un (uno :P) regalino dal Giappone :)

Nel mezzo però cercherò di inframezzare questi post con altri di normale amministrazione, se no per evitare di essere un’ossessiva monotematica prima, va a finire che lo sono dopo 😛

PS
Sappiate che il tutto (intendo la faccenda resa pubblica) è iniziata con una citazione di Paul Valéry (particolarmente appropriato, visto che l’Università dove lavoravo quando mi sono cotta di lui, era l’Université Paul Valéry III), questa:
“L’amore consiste nell’essere cretini insieme”.
Paul, che fai? Spii?

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