FigheCosì

FigheCosì.
Non è un tag, non è un post.
È un grido di battaglia.

Post ispirato da Goddessinspired e DeOrnatuMulierum.
Casus belli è stata la foto di copertina di Nigella Lawson (per me emerita sconosciuta, a quanto pare americana conduttrice di programmi di cucina, con ricette a dir poco caloriche, orgogliosa e fascinosa taglia forte, nella copertina risulta molto dimagrita). Gente che si scaglia contro il photoshop, gente pronta a dire “stava meglio prima”, gente pronta a dire “meno male che è dimagrita”.
Io sono pronta a dire: ma anche sticazzi?

Mi spiego meglio: a parte che CHIUNQUE su una copertina di un qualsiasi giornale viene fotoscioppato e quindi è quasi inutile stare a decidere se le tette sono vere o finte, se la pelle è così di natura o per il fondotinta o per le luci.
Ma anche sticazzi perché se la signorina Nigella ha voluto dimagrire sono affari suoi, se si fosse piaciuta burrosa o meno sono affari suoi. Come ha giustamente detto Goddessinspired nei limiti della salute uno può e deve fare come meglio crede.

Ma appunto perché ci ostiniamo tanto? Perché siamo sempre tutti prontissimi a dire che cosa dovrebbe o non dovrebbe fare una donna?
E non mi riferisco solo all’aspetto fisico, ok FigheCosì nasce per proporre un modello diverso di donna, non quella alta e magra, non quella burrosa, non quella a cui è stato appioppato un nuovo termine che stia bene sulla copertina lucida di una rivista, ma quella che si piace. Punto. Sì, punto e basta, che si piace così com’è (ok ok senza però scadere nell’accidia del dire “oh beh sono fatta così e così sono non c’è margine di miglioramento, che vuoi farci” perché questo non è sano, nel momento in cui c’è salute da recuperare).
Però io non posso fare a meno di pensare che quella sull’aspetto fisico di una donna sia l’ultima e più stupida e più piccola battaglia che si accende sempre per distrarre l’attenzione da altri temi: quello che religioni, governi e altre entità vogliono a riguardo del corpo della donna.

Niente utero, niente opinione.

Già tempo fa avevo scritto un post partito dagli interrogativi che mi faceva sorgere quello che viene tanto sbandierato come femminismo. Se ti depili non sei una femminista, se non porti il reggiseno sei una scostumata, se vuoi una carriera non sai qual è il tuo posto, se non vuoi figli finisci all’inferno.
La mia conclusione, ora come allora, è sempre la stessa: è ora che tutti la smettano di dire alle donne che cosa dovrebbero o non dovrebbero fare e lasciarle davvero “libere” (nel vero senso della parola, non in quello stra abusato) di fare quello che meglio credono. (Pur tenendo saldo quel principio in cui credo: se ci sono ancora donne disposte a farsi trattare come zerbini, tutte le altre ne pagheranno le conseguenze).

Solo che ci “distraggono” con questioni come i canoni di bellezza, le copertine, le creme antirughe e attenzione non fidatevi delle diete fai da te (ne ho googlate alcune, ci devono essere seri problemi psicologici alla base per potersi fidare, ed è anche su questi che si deve lavorare), le passerelle cercano fisici sopra la taglia 36 (ma non le si vede mai).

Non è la guerra del modello, sono meglio le burrose o le stecchette, sono meglio le bionde o le more, in anni di crisi va la donna abbondante, in anni di agio economico va la donna androgina.
Sticazzi! Dico io!
Forse io sono stata fortunata in partenza, non ho mai avuto grandi problemi di fisico (a parte l’aver rischiato l’anoressia a 7 anni, ma per altri problemi, non per questioni d’immagine!), sono una che rientra abbastanza nei canoni del “bello” e ho sempre avuto intorno esempi piuttosto positivi: negli anni cruciali dell’adolescenza per fortuna ho avuto amici maschi che spesso e volentieri se ne uscivano con “Mi piacciono le ragazze con gli occhiali!” “A me quelle con l’apparecchio attirano!” “No quella è troooppo secca, è malata, ma chi se la fila una così?”, insomma ho imparato e capito che ciò che piace è soggettivo e tendenzialmente sta nello spettro del “sano/normale/medio”.

Come si fa a farlo capire a tutti? Soprattutto a tutte? Come possiamo alzarci la mattina, guardarci nello specchio e dirci “Ciao bella!” senza pensare “quel cacchio di brufolo ancora non se n’è andato”.
Giada diceva bene che se una si piace piace anche agli altri, a prescindere da “difetti” vari… se volete vi cito Liv Tyler che alla domanda “Nelle tue ultime foto sembra esserci una pancetta, sei forse incinta?” “ha risposto “No, mi piace mangiare”, o il film Ravanello Pallido che proponeva “la diva normale” il cui slogan sarebbe stato “Sì, mi cadono le tette, e allora?”.
Sempre ripensando a quelle frasi maschili che mi hanno insegnato tanto (anche se non lo sanno) me ne vengono in mente altre tre che magari possono aiutare anche voi:
“Una ragazza che sa di esser carina e se la tira diventa già più brutta”, “Oh, che bello vedere una ragazza che mangia, in genere son sempre lì a scopasuperilculo a dire questo no quello no” e “Finalmente una che dice grazie a un complimento, cazzo! Ti passa la voglia di farli che tanto rispondono sempre ma no ma no ma no”.

Ok, il punto di queste FigheCosì è diventare indipendenti dalle influenze esterne e piacersi da sé, però siccome sono eoni che veniamo bombardate da messaggi esterni di stirati-piastrati-lisciati-lucidati eccetera ho pensato che iniziare a cambiare le influenze esterne negative con quelle positive fosse un buon punto di partenza.

Vi faccio un esempio stupido ma secondo me molto calzante: io ho le lentiggini, ho imparato da poco ad accettarle, ad apprezzarle da ancora meno. Non importa quante volte mi sia stato detto “Ma sono bellissime! Le vorrei anch’io! Fanno subito personalità e simpatia! Sono sexy! Che invidia! Sono troppo belle!” e così via.
Cosa da poco conto le lentiggini, direte voi, però pensateci un attimo… sempre restando all’interno del range della salute s’intende… quel “chiletto” in più, quella taglia in meno di reggiseno, quell’ossatura un po’ più grossa della vostra vicina di banco, quell’occhio non abbastanza allungato, quel capello troppo liscio… non sono altrettanto cose da poco?
Adesso che le abbiamo messe nella stessa prospettiva pensate questo: perché se qualcosa non ci piace non c’è complimento che tenga e invece se qualcosa lo apprezziamo basta niente per mettere tutto in discussione?

Infine m’è venuta in mente un’altra cosa sempre a proposito di donne, essenza, apparenza e compagnia bella.
Ho un ricordo nettissimo di un pensiero che ho avuto, credo intorno agli 11 anni, ho pensato che se le scelte per le donne erano limitate a “Essere carina e stupida, o intelligente e brutta” io avrei scelto essere intelligente e brutta, per anni mi sono sentita (e mi è stato fatto gentilmente notare che ero) brutta (e poi si parla di intelligenza eh? XD). Ora, perché oltre a tutti sti maneggiamenti di copertine, politici & co dobbiamo pure farci guerra fra di noi?
Ne ho sentite troppe di donne lì a lamentarsi del buchetto di cellulite e dirsi “massì tanto sono tutte finte quelle sui giornali” e poi appena ce n’è stata l’occasione si sono sprecate in “Quel roito deve perdere mille chili!” oppure “Eh sì, probabilmente quella lì è dov’è adesso perché l’ha data via”.
Io sono basita. Cioè, se non assomiglio a una in copertina allora posso avere un’opinione, se invece, perché ho dei geni buoni e una vita sana e mi piaccio così, alla copertina magari ci vado anche vicina sono per forza una stronza stupida senza diritto a un’opinione? Di nuovo, perché ci facciamo guerra fra di noi?
Perché noi stesse non riusciamo ad accettare che le donne sono tante in tante forme e dimensioni?
Dite che per me è facile? Me lo son sentito dire: di cosa ti lamenti tu? È vero non ho di che lamentarmi, son di quelle che rientrano nella categoria “fatte bene” forse anche un po’ nei canoni di bellezza… anche se “sei troppo pallida, hai i capelli troppo lunghi, sei troppo piatta, sei troppo magra” (no, sono 55 kg per 170, sto benissimo così grazie,mi piaccio bianca foglio di carta, mi piaccio capellona, e allora?), però anche questo è un errore di fondo: tutte andiamo incontro a problemi di immagine, cose di noi che non ci piacciono e dobbiamo imparare ad accettare (ci avete mai fatto caso che quelle che più si rifanno sono quelle che prima dell’operazione già erano carine? Quanta insicurezza c’è lì sotto?), ma soprattutto tutte quante abbiamo diritto a un’opinione. Se ci sono donne che pensano che altre donne non dovrebbero parlare per questioni di immagine, figuriamoci su tutto il resto?

A questo proposito vorrei linkarvi una canzone di Emilie Autumn, si chiama “Thank God I’m pretty”, “Grazie a Dio sono bella”, che non vuole essere un inno di autoincensamento, ma anzi, è molto ironico, una sorta di manifesto.
Vi metto anche il testo e la traduzione, di cui vi sottolineo i pezzi secondo me più importanti

Thank God I’m pretty – Grazie a Dio sono bella
The occasional free drink I never asked for – l’occasionale drink gratis che non ho mai chiesto
The occasional admission to a seedy little bar – l’occasionale accesso a un bar di dubbio gusto
Invitation to a stranger’s car – inviti nelle macchine di sconosciuti
I’m blessed – sono benedetta
With the ability to rend a grown man tongue-tied – dall’abilità di rendere un uomo cresciuto incapace a parlare
Which only means that when it’s dark outside – il che significa solamente che quando fuori è buio
I have to run and hide can’t look behind me – devo correre e nascondermi, non posso guardarmi dietro
Thank God I’m pretty – grazie a Dio sono bella

Thank God I’m pretty – grazie a Dio sono bella
Every skill I ever have will be in question – qualsiasi mia abilità sarà in questione
Every ill that I must suffer merely brought on by myself – qualsiasi sofferenza me la sarò semplicemente cercata
Though the cops would come for someone else – anche se i poliziotti cercheranno sempre qualcun altro
I’m blessed – sono benedetta
I’m truly privilaged to look this good without clothes on – sono veramente privilegiata dallo stare così bene senza vestiti addosso
Which only means that when I sing you’re jerking off – il che significa solamente che mentre canto voi fate gli stronzi
And when I’m gone you won’t remember – e quando me ne sarò andata non vi ricorderete
Thank God I’m pretty – grazie a Dio sono bella

Thank you God – grazie Dio
Oh, lord – oh signore
Thank you God – grazie Dio
Oh, oh and when a gaggle of faces appears around me – e quando un gruppo di facce mi appare intorno
It’s lucky I hate to be taken seriously – fortuna che odio esser presa seriamente
I think my ego would fall right through the cracks in the floor – altrimenti il mio ego crollerebbe nelle crepe del pavimento
If I couldn’t count on men to slap my ass anymore – se non potessi contare sugli uomini che mi sculacciano
I know my destiny’s such, that I’m all stocking and curl – so che il mio destino è questo, sono solo autoreggenti e boccoli
So everybody thinks that I’m a fucking suicide girl – così tutti pensano che io sia una cazzo di Suicide Girl

Thank you God – grazie Dio
For the occasional champagne I never asked for – per lo champagne occasionale che non ho mai chiesto
The occasional admission to a seedy little bar – l’occasionale ammissione a un bar di dubbio gusto
Invitation to a stranger’s car – inviti nelle macchine di sconosciuti
I’m blessed – sono benedetta

With the ability to rend a grown man tongue-tied – dalla capacità di rendere un uomo adulto incapace di parlare
Which only means that when it’s dark outside – il che significa solamente che quando fuori è buio
I have to run and hide can’t look behind me – devo correre e nascondermi, non posso guardarmi indietro
Thank God I’m pretty – grazie a Dio sono bella

Thank God
Thank God
Thank you
Thank you
Thank you God

Così, come nota a margine: trovo che Emilie Autumn sia una bellissima donna, l’immagine di sé che propone al pubblico, al mercato musicale eccetera si avvantaggia anche del suo aspetto fisico, della sua apparenza scenica, e secondo me non fa male, la sua bellezza è un valore aggiunto (trovo in generale che la bellezza sia un valore aggiunto, ma è per lo più soggettiva e soprattutto materiale per un altro post!). Certo, puntasse tutto e solo su quello allora sarebbe l’ennesima popstar che non sa cantare ed è lì a far la bella statuina, però la ragazza canta, suona il violino e il pianoforte, compone le sue canzoni, scrive i suoi testi, registra, arrangia, mixa e masterizza tutti i suoi album, crea pure i suoi costumi, i suoi palchi, organizza i suoi concerti dato che l’etichetta che pubblica i suoi album è la sua, se l’è auto-fondata per promuovere la sua arte.
Se mi fossi fermata alla sua apparenza e l’avessi bollata come “una cazzo di Suicide Girl”, per dirla con le sue parole, tutto questo non l’avrei scoperto, ma ho ascoltato le sue canzoni, le sue musiche, le sue parole, e ci ho trovato tantissimo.

Un’ultimissima cosa di questo post troppo troppo lungo (ma quando l’argomento mi infervora… ah se mi infervora, e probabilmente è stato anche un po’ sconclusionato, ho saltato di palo in frasca, ma ho tanto da dire!) tornerei un po’ più “in topic”: come si diventa FigheCosì, come ci si sente fighe oggi.
Piacendosi, ok, la risposta è facile la sua attuazione un po’ più difficile. Esercizietto semplice: ve le ricordate quelle compagne di liceo rosicone che guardavano una ragazza, non esattamente “da copertina”, starsene felice e beata col suo innamorato mentre loro dicevano “Ma come fa una così a trovarsi il ragazzo?”. Ecco, visualizzatevele, ascoltatele e poi rispondetevi quanto segue.
Perché probabilmente “una così” se ne sbatteva di quello che gli altri pensavano del suo rotolino di ciccia, del suo capello spento, dell’occhio storto o chissà di cos’altro le trovassero di sbagliato, perché “una così” probabilmente quando usciva con gli amici (intanto ci usciva invece di stare a casa a farsi le pippe mentali) rideva e scherzava senza puzza sotto al naso, si faceva conoscere e apprezzare per pensieri e carattere, intelligenza e simpatia, si mangiava le sue patatine fritte di gruppo senza stare a farsi troppe fisime sulle calorie (o se fosse stata a dieta semplicemente si prendeva un tè e cin cin per tutti!).

Insomma, “una così” si gode la vita e la compagnia e, per quanto ne so io, una che sa godersi la vita è molto più intrigante e sensuale di una che se ne sta “a scopasuperilculo” (altra citazione musicale che mi sovviene “Future exgirlfriend” di Voltaire, and I don’t care that you’re a model, no, ‘cause let me say it’s clear to tell that your brain is shut to hell – e non mi interessa che tu sia una modella, affatto, perché lasciamelo dire è chiaro da capire che il tuo cervello è morto e all’inferno).

Ricordate infine quest’altro principio: il corpo è un tempio. Trattatelo come tale, coccolatelo, tenetelo “pulito e in ordine” perché così quello che ci sta dentro ha più spazio.

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10 pensieri su “FigheCosì

  1. Hermosa

    Ci ho messo anch’io un paio di giorni a leggerlo tutto. La verità è che è così pieno di spunti e stimoli che è difficile rispondere o commentarne anche solo uno senza far torto agli altri. E vanno elaborati per bene. Una cosa ci tengo a dirla però: al di là della battuta, anche gradevole, io non vorrei mai che gli uomini fossero esclusi da questo ragionamento. Come dici tu stessa, hai capito certi meccanisimi proprio ascoltando i loro commenti 😉

    1. Euforilla Autore dell'articolo

      Non sono davvero riuscita a farlo più corto, mi spiace! Ci sono troppe cose da dire e non sono stata in grado di dividerle per argomenti e fare più post, perché è tutto collegato.
      Sì, gli uomini non vanno esclusi affatto (spero non si capisca una cosa così da quanto ho scritto…) anche loro possono aiutare e anche loro devono imparare :)

  2. Lanterna

    Faccio il bastian contrario: penso che noi donne siamo particolarmente attente al nostro corpo (il che è un male, ma anche un bene) perché il nostro corpo cambia di più di quello degli uomini. Ciclo, gravidanze, menopausa… son tutte botte che prendiamo in piena faccia, anche se la società vorrebbe che abbozzassimo. Gli uomini non vivono niente di simile.
    Cambiando così tanto, è facile non ritrovarsi nel corpo del momento. Poi, per carità, secondo me la soluzione non è sempre e solo lavorare sul corpo per farselo piacere, deve essere a due sensi. Ma non posso negare che mi scoccia non avere più le tette che avevo nel 2004 (sulle tette puoi lavorare quanto vuoi, ma non rispondono a niente). Poi, per carità, mi scoccia ancora di più che nel mio caso il detto “un figlio un dente” sia stato vero e che le gravidanze mi abbiano illusa di avere una folta chioma per poi farmi perdere i capelli a ciocche. E non parliamo di come si sente mia madre, in menopausa.
    Quindi da un lato direi che il nostro corpo si impone molto di più di quello maschile. Dall’altro direi di concentrarci ancora di più sull’accettazione di sé, perché le prove che ci attendono sono infinite.

    1. Euforilla Autore dell'articolo

      Beh non mi sembra una risposta da “bastian contrario”, anzi!
      Non mi sembra di aver scritto che “chissenefrega di curarsi del corpo”, o almeno spero non sia passato così, il “chissenefrega” va al rispettare standard impossibili e imparare a piacersi nel proprio corpo, per esempio imparando che ci sono ossature diverse come ho scritto io, e che il corpo femminile è soggetto a tantissimi cambiamenti come la gravidanza come scrivi tu :)
      M’è piaciuta molto la tua risposta, proprio perché porta al discorso un’altra esperienza, penso che il punto di “Fighecosì” sia anche questo: tante testimonianze diverse, tante esperienze diverse quante sono le donne al mondo, tutte però per imparare ad accettarci e, se è il caso e lo vogliamo davvero per noi stesse, muovere le chiappe per far cambiare le cose!
      Adesso aspetto anche il commento di Goddess che mi ha già detto che “non è d’accordo su alcune cose” ^_^

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