Di microturismo e altre considerazioni

Dal ritorno dalla Calabria, abbiamo già fatto altri due viaggetti, uno moooolto mini in Val D’Ossola, per il matrimonio della mia Spleen (che è entrata al ricevimento sulle note dei Rammstein, scusate ma questa cosa merita una menzione d’onore) e ci siamo beccati la Festa degli Spazzacamini.
Un raduno internazionale di spazzacamini da tutto il mondo. Certi armadi a quattro ante, americani o svedesi, che ti chiedi come facciano a entrare nelle cappe dei camini, ma poi ti rispondi che mica ci entrano, ormai siamo moderni!

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E poi siamo stati a Madrid.
Erano almeno quattro anni che non andavo a trovare mio fratello. Lo so, sono una sorella orribile.
Però non potevo certo aspettare che mia nipote diventasse maggiorenne prima di andarla a trovare, devo diventare la zia preferita (non che dell’altra nipote non me ne freghi nulla, ma siamo in due zie, e con l’altra non c’è storia, vince a tavolino XD), quindi bisogna iniziare adesso che ha quattro mesi.
Per me è stata la terza volta a Madrid, per Sa la seconda (e la prima era da adolescente e forse solo di passaggio).
Così ci siamo fatti portare in giro dagli autoctoni, a vedere il Palacio de Cristal al Retiro, a fare la passeggiata classica fra Gran Via, Plaza Mayor, Puerta del Sol, mangiandoci un bocadillo de calamares, bevendoci tinto de verano e arrivando a casa con i piedi stravolti.
Poi cimitero monumentale, museo Reina Sofia per vedere (per me di nuovo, per Sa per la prima volta) la Guernica dal vivo (è sempre un’emozione, e poi dalle sette alle nove di sera l’ingresso è gratuito, cosa volete più di così???), cene fuori a base di tapas super hipster alla Sala de Despiece e poi al DeTuna, e poi croquetas fatte come dio comanda e insomma, pochi giorni ma buoni.

Il nostro concetto di microturismo resta, non bisogna per forza fare chissà cosa: si può stare vicino e godersi le sagre paesane, o andare un pelino più lontano ma per pochi giorni e fare un assaggio di cultura diversa (sì, fosse anche con quei bus aperti specifici per turisti, che vi importa, avete poco tempo, se alcuni posti sono “tipicamente turistici” tutto sommato un motivo ci sarà! Sono d’accordissimo che visitare posti meno conosciuti o andare a mangiare in ristoranti frequentati solo dai locali vi dia un’esperienza più autentica di un posto, ma quando avete due giorni e mezzo a disposizione, si fa quel che si può!).

Aggiungerò un terzo concetto di microturismo: il turista casalingo. Nel senso che basta prendere un giornale o andare su internet, informarsi su mostre, musei, attività da fare vicino casa e poi andare in modalità “Yes man” e dire sì a tutto. Tanto per darvi un’idea (o qualche suggerimento) ecco cosa abbiamo in programma per i prossimi tempi, al netto di serate live e cinema, mostra di Escher, mostra sul Giappone, percorso al buio dell’Istituto dei Ciechi, escape room, Albergo Diurno, e questo solo a Milano. Un weekend a Torino per infilarci anche il Museo Egizio, un paio di giorni a Venezia perché la mia Millis non c’è mai stata e io ci sono andata solo quando avevo tredici anni (cioè ero troppo preadolescente per apprezzarla), un giro a Bologna, un giro a Verona, in giornata ma poco importa.
Insomma, credo riusciremo a svernare con tutti questi programmi!!!

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Un pensiero su “Di microturismo e altre considerazioni

  1. Chiara

    Sono assolutamente d’accordo con questa filosofia e devo dire che abbiamo anche diversi programmi in comune…noi in più quest’anno abbiamo rifatto dopo tanti anni l’abbonamento a teatro! Un consiglio, visitate San Maurizio in Corso Magenta se non l’avete mai vista, è davvero un gioiellino!

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