Elogio alla primavera

Dico sempre che bisogna rendersi conto di ciò che si ha, invece di intristirsi per ciò che non c’è…

Però questa volta faccio un’eccezione e scrivo un elogio alla primavera, sperando la faccia arrivare un po’ prima del dovuto…

Ho voglia di cieli azzurri e sole caldo, di giri con su solo la felpa, di sedermi sull’erba tiepida e asciutta, di sentire gli uccellini che cantano, di mangiare un gelato, di tenere le finestre aperte, di spegnere il riscaldamento, ho voglia di pois, di colori pastello, di uova di cioccolato colorate, di frutta e verdura colorata, di fragole, di pesche, di sedermi a un tavolino fuori in piazza, di tè alla pesca, di risate nell’aria notturna, di cieli stellati, di abbracci senza mille strati di imbottitura, di mani che si tengono a passeggio pelle su pelle senza guanti di mezzo, di profumo di fiori, di margheritine in tutti i campi, di foglioline verdi e tenere, di vedere le anatre che nuotano sul naviglio con dietro uno squadrotto di anatroccoli, di giornate più lunghe, di tè aromatizzati, di copertine tirate su più per piacere che per bisogno, di quel golfino morbido messo solo la sera perché fa freschino, di ballerine e scarpe di vernice, di succhi di frutta, di torte, di qualche timido barbecue in giardino, di tanti braccialetti tintinnanti, di quella sensazione di aria più distesa, ampia, liquida, ho voglia di spalancare tutte le finestre in casa per ore, ho addirittura voglia di lavare i vetri, ho voglia di ruspare nella terra dei vasi, piantare, seminare, annaffiare, di usare le mie erbette aromatiche del balcone per cucinare, ho voglia di insalatone miste e colorate, di passeggiate lunghe e di tramonti che vengono sempre più tardi.

Articoli correlati

2 pensieri su “Elogio alla primavera

Post Correlati