Legge dell’Attrazione

Legge dell’Attrazione

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Credo di aver rimandato a sufficienza le spiegazioni. Un po’ mi innervosiva l’idea di spiegare qualcosa che ancora devo capire al 100%, e un po’ mi manca una base a cui reindirizzarvi.

Potete benissimo googlare “Legge dell’Attrazione” per conto vostro e leggere quello che vi esce, perchè di siti ce ne sono eccome, anche in italiano. Ma non so se è una questione di lingua, secondo cui l’inglese mi sembra più autorevole (ho qualche disfunzione eh?) o se sono solo io a notare certe cose che in realtà non ci sono. Ma i siti in italiano che trattano di questi argomenti (Legge dell’attrazione, Affermazioni, EFT e altre cose fricchettone) mi sembrano sempre tutti un po’ troppo esaltati.

Forse è perchè anch’io vorrei condividere una fiducia così totale in qualcosa, ma per ora mi sembra che manchino un po’ di spirito critico, affermando che funziona sempre, comunque, per qualsiasi cosa: vuoi un lavoro che paga milioni? Attrailo! Vuoi un gattino rarissimo senza pagarlo? Attrailo! Vuoi l’amore della tua vita sottoforma di robot da cucina? Attrai pure questo!
Chiamatemi scettica ma mi sembra difficile che l’Universo sia lì a rispondere ai miei desideri… no dico, l’universo… avete presente quant’è grande? eh, appunto, non si sa, quindi fatevi due calcoli!

Sono più incline a considerare la Legge dell’Attrazione come una disposizione interna che possiamo assumere, sapete quando si dice “tirarsele addosso” o “l’importante è crederci” o “se la pensi così poi alla fine andrà così davvero”.
Io queste frasi nella mia vita le ho sentite applicare in vari contesti, per esempio al liceo “ma se poi vado là e faccio scena muta, no mi ricordo nulla, mi impappino, vado in confusione…” qui si risponde “te la stai chiamando, se vai là così nervosa è ovvio che farai confusione, rilassati”. O pensate a gare sportive, capita spesso che la squadra che viene data per spacciata, che ha solo quell’ultima partita per riscattarsi ma gioca contro un mostro di vittorie, alla fine bagni il naso alla grande squadrona… forse è forza della disperazione, forse è “sapere” di non aver scelta (forse è fortuna!), ma hanno una determinazione non indifferente.

Quindi, per chiarirvi un po’ questi esempi fumosi, se notate si tratta in tutti di un “pensiero” dentro di noi, di uno stato mentale, di un’emozione.
La chiave pare sia proprio questa: sentire l’emozione e i pensieri ed avere lo stato mentale che avreste se il vostro desiderio fosse già realizzato.
Un po’ come concentrare tutte le vostre capacità per un unico obiettivo. Detta così è la scoperta dell’acqua calda eh?

Però c’è una cosa che ho imparato e che credo sia molto importante: non pensate al processo per arrivarci, non state a crogiolarvi nel “quando si avvererà”, non coccolate ogni singolo passo vi serve per arrivare al vostro obiettivo, ma godetevi il vostro obiettivo raggiunto. Anche se magari mancano ancora anni, non importa.
Se vi concentrate su cosa c’è da fare, se pensate solo “sto seguendo un obiettivo”, continuerete a stare in questo processo di raggiungimento, continuerete a “stare seguendo” invece di “aver raggiunto”. La differenza può apparire sottile, ma se vi applicate un pochino credo risulterà subito chiara.

Non posso garantirvi funzionerà con una macchina, e assolutamente non funziona nel senso di “esprimere un desiderio quando vedo una coccinella” e poi stare ad aspettare, ma se si tratta di (oh, guarda caso, che esempio atipico per me!) arrivare più determinati e tranquilli a un esame, o altre cose di natura più “psicologica”… per me è un buon strumento da saper usare.
(Ah, mi sembra assurdo specificarlo, ma per quanto vi sentiate felici come se aveste un trenta e lode in tasca, e però non aprite libro… raramente riuscirete a cavarvela… e io non riuscirei neanche a star tanto tranquilla!).

Ricapitoliamo:

-ponetevi un obiettivo che per voi valga davvero (se poi “l’attenzione” cala è ovvio che non è un obiettivo così importante)
-chiaritevi come raggiungerlo
-immaginate come vi sentireste ad averlo raggiunto, immaginate bene, con gridolini di gioia e balletti di vittoria se necessario (e ricordate di pensare al lavoro finito, non al work in progress)
-iniziate a darvi da fare

Scritto così sembra davvero banale, la scoperta dell’acqua calda. Ma spesso ci dimentichiamo che le cose semplici possono essere enormemente d’aiuto: agire senza paura di fallire rende indubbiamente più produttivi, n’est-ce pas?

Concludiamo con una citazione da un film che andrò a vedere sta sera:

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