Sul comodino – 3

Ho un talento per leggere, leggo benissimo, leggo ovunque, leggo tantissimo (beh, per lo meno rispetto alla media nazionale…), riesco anche a leggere più libri contemporaneamente e non confondere le cose.
Purtroppo nessuno mi pagherà mai per leggere… però vabbeh, mi godo i libri 😛

Il giovane Holden di J.D. Salinger – Classico, e già alla prima pagina uno capisce perché è diventato un classico. Non serve pensare che il tutto è ambientato negli anni cinquanta (beh, circa) per godersi il libro. Holden ha circa 16 anni e vi racconta i fatti suoi, esattamente come farebbe un sedicenne. Siete nella sua testa, nei suoi modi di fare, di dire, di sentire. Dimenticatevi la distinzione di autore, narratore, protagonista, qui c’è solo Holden e quel che vi dice. Con tutti quei “è deprimente”, “eccetera eccetera”, “e via discorrendo”, “era una cosa schifa”, “da restarci secco” e modi di dire vari.
Bene, elogiato il modo in cui è stato scritto mi si permetta di dire che lui, Holden, Holden Caulfield, mi sta tremendamente, incredibilmente, terribilmente sul culo. È un peccato che non venga investito da un’auto o che so io (e mannaggia a me e al mio assorbire il modo di scrivere di chiunque) e la finisca lì prima di potervi raccontare il tutto, speravo quasi in un suicidio…
(PS. Ora capisco perché la scuola di Baricco si chiama Holden e che razza di libri ne escono… sigh…)

Uno studio in rosso di Sir A. Conan Doyle – Consigliatomi da Sa, prima apparizione di Watson (che ignoravo fosse un debosciato scansafatiche) e di Sherlock Holmes, che mi sta simpatico come Topolino: ovvero mi sta antipatico. Sa tutto lui e alla fine ha sempre ragione lui anche quando non sembrava. Certo però che il giallo prende! E le orme! La lente d’ingrandimento! È come tornar bambini!

Pretty Little Liars di Sarah Shepard (Primo arco: Pretty little liars; Flawless; Perfect; Unbelievable. Secondo arco: Wicked; Killer; Heartless) – È che non ce la facevo più ad aspettare i comodi della serie TV… però son cascata male, la trama è mooolto rimaneggiata (ATTENZIONE SPOILER: alcuni dei personaggi principali sono spariti nei libri, ma non nella serie!).
Comunque, sembra di essere tornata ai tempi del Cioè… Ogni personaggio è bellissimo, ogni persona viene descritta con colore e acconciatura dei capelli, colore degli occhi, abiti e accessori con tanto di marche, i cellulari vengono chiamati “per nome” (non “cellulare” ma “blackberry”, “nokia” eccetera). Però se si pensa al tipo di personaggi della storia e al target del libro la cosa è perfetta. Non so se sia voluto, ma rende proprio l’idea di stare fra liceali un po’ oche che stanno a badare a quelle cose, a com’è vestito uno e che scarpe ha, per dare una caratura al valore delle persone. E poi col tempo è diventata pure una caratteristica un po’ inquietante di tutta la storia: un posto bellissimo, apparentemente perfetto (un po’ come la cittadina color pastello di Edward mani di forbice) dove nessuno sospetterebbe mai niente di brutto, eppure ognuno ha terribili segreti e succedono cose orribili.
Sono arrivata al settimo libro, Heartless (sì, tutti in inglese, in Italia è un miracolo se ci sono i primi tre…), l’ho iniziato ieri, quindi ho finito il “primo arco” e sono a metà del secondo… ormai anche qui DEVO sapere come va a finire, magari mi si apre comunque qualche spiraglio per la serie TV 😀

Ok, otto libri e uno iniziato, direi che per questo mese è un bel numero, dubito bisserò la cosa il prossimo mese XD E soprattutto ora parte la caccia al classico (anche se credo sarà Mrs Dalloway, dato che l’ho già in casa… ma non si può mai dire!)

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