Non starò a farvi una storia dell’abito, se no dovrei partire dal ‘600 quando l’abito faceva effettivamente il monaco, e quando anche i comuni mortali iniziavano a potersi permettere qualcosa che non fosse un informe pezzo di stoffa coi buchi per mani e testa, ma anche qualcosa di usato e colorato (ebbene, i mercatini dell’usato per i vestiti non sono cosa recente!), togliendo l’esclusiva alle sole famiglie nobili, borghesi e abbienti. Anche perché diciamocelo, fino ad allora avere un vestito era come avere una piccola opera d’arte, un pezzo d’alto artigianato da passarsi di generazione in generazione.
Poi basta guardare statue e dipinti per capire come nei secoli (dei secoli amen) la concezione di bellezza per la donna sia man mano cambiata: le burrose preraffaellite non hanno assolutamente niente a che fare con le modelle pelle e ossa e pure androgine degli anni ottanta.
Curioso notare che negli anni di economia scarsa la donna che piace è abbondante, mentre viceversa in anni di abbondanza di pecunia la donna va minimal.
Cooomuuunque…
Poi basta guardare statue e dipinti per capire come nei secoli (dei secoli amen) la concezione di bellezza per la donna sia man mano cambiata: le burrose preraffaellite non hanno assolutamente niente a che fare con le modelle pelle e ossa e pure androgine degli anni ottanta.
Curioso notare che negli anni di economia scarsa la donna che piace è abbondante, mentre viceversa in anni di abbondanza di pecunia la donna va minimal.
Cooomuuunque…
Supponendo che alla base della voglia di avere un proprio stile ci sia pure la voglia di “stare bene” occupiamoci dei vari tipi di fisico che ci sono in giro e cosa farne.
Punto primo: nella vostra ossatura, nella forma del naso, nella larghezza delle spalle, nel colore dei capelli ci sono i vostri genitori, i vostri nonni, i loro nonni, e via discorrendo fino alla notte dei tempi, siete il risultato di millenni di evoluzione, siatene fieri.
Punto secondo: ogni tipo di fisico ha pro e contro. Dimenticate le modelle quattordicenni e fotoscioppate, sono appunto quattordicenni e fotoscioppate, perciò irreali.
Punto terzo: non importa se i vari siti online dicono che col vostro tipo di fisico la tal cosa non la potete mettere, se a voi piace mettetela lo stesso, vi starà meglio solo per come vi fa sentire (in fondo qui stiamo parlando di stile personale, non cosa mettersi per fare bell’impressione a un colloquio di lavoro!). E poi, posso dirlo? Vestire bene una che è un manichino ambulante è un conto, siamo tutti bravi a infilare cosine carine sulla barbie, ma vestire bene una persona con un fisico fuori da certi “canoni” (e chi diamine li ha stabiliti???) è già più difficile, e lì uno stilista dovrebbe dimostrare quant’è bravo. TSK U_U
Punto quarto: pronti alla frase cliché e sdolcinata? State su dritti e sorridete. Fa la differenza. Punto. Non voglio sentire obiezioni. Domani mattina, quando vi svegliate spettinati, col pigiama pieno di pieghe e vi trascinate in bagno guardatevi così come siete, poi tiratevi su dritti e sorridetevi, vi sentirete completamente idioti, garantito al limone, ma la differenza si nota. Giurin giurella!
Punto quinto: non c’è niente di difficile, è solo questione di illusione ottica per creare proporzione.
Sono convinta che tutti, bene o male, sappiamo già scegliere cosa ci sta meglio, ormai la pratica dovrebbe aver insegnato. Ma una rinfrescatina alla memoria fa sempre bene!
Siccome non voglio, e non ho nemmeno le competenze per, trasformare questi post in una cosa trita e ritrita che una qualunque veloce ricerca su google può fornirvi con più dettagli, facciamo che riassumo i punti principali, e poi sta a voi applicare quelli che vi servono di più (anche perché c’è una cosa che le catalogazioni generali sembrano non considerare, prendiamo per esempio la donna mela, dicono tutti di mettere in risalto le gambe… ma se una le ha pure corte? o troppo lunghe? rischia di far sembrare il busto tozzo o corto… no buono!).
Parlavo di illusione ottica per creare proporzione, che si tratti di far sembrare le spalle più grandi per combaciare coi fianchi, o per far sembrare il torso più corto, alla fin fine i consigli sono sempre quelli.
1) Creare proporzione fra spalle, vita e fianchi, e fra gambe, torso e collo. Ci si avvale di “tagli” dei vestiti, colori e fantasie. Si nasconde ciò che si vuol far sembrare più piccolo o corto o stretto, e si esalta o sottolinea ciò che si vuole far sembrare più grande, alto o largo.
2) Qualsiasi consiglio rischia di essere a doppio taglio, dovrete valutare voi caso per caso e applicare un po’ di buon senso: una maglia un po’ morbida e “drappeggiata” (wow sentite come uso i termini tecnici, sembro quasi seria!) può nascondere un po’ di pancetta, ma una maglia troppo grossa vi fa solo sembrare grosse. Un paio di pantaloni aderenti sottolinea le gambe, ma troppo stretti vi ci strizzano dentro. Capite cosa intendo per “doppio taglio”? E poi non si può negare la comodità di vestiti della giusta misura.
3) Elementi per esaltare: fantasie geometriche, optical, floreali; colori chiari e vividi; dettagli come ricami, tasche, applicazioni, decori vari, cuciture e chiusure a vista. Sono tutti elementi che attraggono lo sguardo verso di sé (con in più il vantaggio di mascherare eventuali asimmetrie).
4) Elementi per nascondere: colori a tinta unita; colori scuri, desaturati; linee asciutte, dritte, senza dettagli, tessuti e vestiti lisci, senza decori o parti in rilievo o che attirino l’attenzione. Questi invece sono tutti elementi che all’occhio non interessano più di tanto.
5) Elementi bivalenti: i tagli degli abiti, per esempio i tipi di gamba o di vita dei pantaloni, la linea dell’orlo della gonna, le maniche e lo scollo della maglia. Tanti elementi spezzati con linee orizzontali finiscono per accorciare (per esempio stivali con dentro i jeans, un maglione a metà coscia e un giacchino corto accorciano, magari vi va se vi sentite troppo alte e secche), mentre pochi elementi interi slanciano (per esempio un paio di pantaloni con piega che vanno a coprire le scarpe fanno le gambe più lunghe). E le righe: una riga spessa orizzontale allarga e sottolinea, una riga fine verticale allunga e smagrisce. Qui sta a voi determinare se la cintura per segnare il punto vita vi sta meglio spessa o stretta, se i pantaloni vanno meglio a sigaretta o a palazzo. C’è sempre google a darvi una mano!
Io? Credo di essere un bel rettangolo, anche se non sono tremendamente alta come dicono, ma è tutto piuttosto uguale, non c’è niente che sporga o rientri più di altro… nemmeno i capelli XD
*Edit 1/2/11*
Ho trovato un sito che ha spiegato davvero bene i vari tipi di fisico, con anche delle foto esempio, è in inglese, ma le foto parlano abbastanza da sole 😉
Donna Pera
Donna Rettangolo
Donna Clessidra
Donna Mela
Donna a V o triangolo invertito
This is a GREAT post. It probably one of the few common sense guides to dressing yourself I've had the pleasure of reading. And you are so right about proportion, get proportion right and you'll always look great.
Thank you!
I've been reading a lot of stuff lately, and I realized that it's all about faking proportion where needed and feeling well with yourself, it's not easy, but it's simple!