Ho paura

Ci sono cose di cui ho paura.
Ho un talento particolare a vedere tutto nero, sempre più nero, ho bisogno di toccare il fondo, grattarlo ben benino, prima di risalire.

Così una sera, per sfogarmi del tutto, ho raccolto un po’ di cose che mi spaventano… per la gioia dei lettori stranieri forse spiega anche un po’ come vanno le cose qui in Italia per la generazione dei ventenni/trentenni… la generazione più formata che l’Italia abbia mai avuto, dove a dottori magistrali in filosofia vengono offerti colloqui per un posto da macchinista…

Comunque, ecco qui le mie bestie nere… forse a qualcuno serviranno per sentirsi meno solo?

Sono in grado di pensare i pensieri più deprimenti, e non si tratta di un’allenamento imputabile a Poe e Lovecraft… anche se qualcosa in comune ce l’ha.
Pesco nelle mie paure, e ne ho tante, e ne ho di grosse.

Ho paura che presto la gente si dimenticherà completamente che i soldi vanno fatti per godersi la vita, e punterà solo a farne di più per il punto di farne di più.
Così chi già ne ha potrà investirli per farne di più, e ne farà di più, lasciando sempre più a secco la gente normale, costretta a lavori raffazzonati, da fame, gratuiti con la pia illusione che un giorno le cose andranno meglio, che un giorno verranno assunti e faranno parte di quella cerchia di adepti, di sacerdoti del dio denaro.
Pia illusione appunto, il dio denaro benedice solo chi paga, e chi paga vuole essere benedetto in modo esclusivo.

Ho paura che gli sprechi dei supermercati diventino ancora più massicci, e i cassonetti verranno transennati e dall’altra parte delle transenne sempre più gente affamata.
E sempre più cattiva, perché con la pancia vuota non hai spazio per l’altruismo.
E sempre più sporca e delinquente, perché infilarsi fra le transenne e nei cassonetti non è che ti lasci pulito e onesto.
E sempre più assetata, perché per lavare gli scaffali svuotati dalla roba ancora commestibile si usa sempre più acqua.

E sempre più assetata anche perché i sacerdoti del dollaro si comprano la barca e poi ogni giorno la lavano, perché a noi dicono di chiudere l’acqua mentre ci laviamo i denti, di spegnere le luci quando usciamo da una stanza, di tenere il riscaldamento al massimo sui 21, poi ci sono centri commerciali illuminati a giorno anche quando è notte, uffici del parlamento col riscaldamento sui 25 gradi e privilegi abominevoli di ogni sorta.

Ho paura che un giorno tutte le risorse finiranno e ancora nessuno si renderà conto che la colpa è nostra, che abbiamo mangiato troppo sushi al tonno per fare i fighi coi colleghi, e ho paura che i sacerdoti dell’euro siano sempre meno e sempre più potenti, e tutti saremo loro schiavi, anche se per salvare la faccia ovviamente non si userà questo termine.
Ma ci sarà “stagista”, “co co co”, “collaboratore occasionale”, “impiegato in prova”, “impiegato a tempo determinato”…
Grigi, bigi, sporchi e affamati lavoreremo sempre di più per le tasche di altri, avendo sempre meno nelle nostre di tasche, avendo sempre meno tempo per le nostre di vite…

E sarà la morte delle passioni, qualche artista forse ancora si barcamenerà qua e là, se così piace a qualche sacerdote. Qualche dottore e ricercatore ancora sarà stimato perché comunque i mal di testa da troppo denaro contato dovranno essere curati per primi.
Diciamo che i chierichetti dei sacerdoti avranno la pancia piena, ma la paura aggrappata sulla schiena.

E sarà l’epidemia più vasta mai conosciuta di stupidità, perché tanto già ora le scuole non hanno una lira, perché tanto già ora l’educazione è un fantasma, perché tanto già ora i giornali dicono quello che dicono i soldi…

E nessuno saprà più innamorarsi, nessuno saprà più per cosa valga la pena combattere, e tutti saremo convinti che non ci sia niente da fare, il dio denaro così ha detto, così ha scritto a fuoco nella carne giorno dopo giorno, e chi avrà tempo di innamorarsi? scambiarsi canzoni d’amore? fare figli? Chi sano di mente vorrebbe continuare a vivere in una tecnologica e politicamente corretta apocalisse simile?

Ma tanto nessuno sarà sano di mente, saremo tutti adeguatamente indorati, a suon di prediche ci faranno pregare, ci faranno fare penitenze, rosari di acquisti fatti per rompersi, fatti per stufarci dopo cinque minuti, sermoni per farci cambiare gusti, per spremere fino all’ultima monetina che abbiamo in tasca.
E intanto però convincerci che quella è vita, quella sì che è vita, quello sì che significa essere vivi, essere veri, quello che hai è quello che sei… Così perfettamente illusi che saremo anche in grado di dire che sì certe cose sono marce ma che ci vuoi fare, che no pensare di cambiare le cose è un pensiero naif, da ingenuotti, da figli dei fiori con troppe canne in corpo, da hippie new age buonisti e che pensano che madre terra ci lovvi.
Così ci riempiono la testa di gattini carini, tette e culi, fama provvisoria, oggetti oggetti oggetti, cazzate idiote che forse fanno ridere ma sono diffuse viral e allora va tutto bene. Contentini antipensiero, e funzionano, oh se funzionano.

E intanto però viviamo in case che emettono gas nocivi e formaldeide, mangiamo cibi cresciuti ad antibiotici, guidiamo macchine in cui respiriamo polveri sottili di seconda mano. Tumori al tumore. Ma certo ci sono le alternative. Paghi.
O nottate a fare da infermieri improvvisati, destino quasi scritto di vedere chi conosci andare sotto terra.

E un bel giorno all’improvviso un paio d’asteroidi a caso ci passeranno troppo vicino, ci centreranno in pieno, o si staccherà qualcosa, un cavo dell’ascensore in cui sei salito, un filo del lampadario sotto cui sei passato, una vena nel tuo cervello… o di qualcuno a cui vuoi bene,  e tanti saluti alle rughe, tanti saluti alla vecchiaia che forse ti toglie il desiderio sessuale forse no tanto come faremo a scoprirlo? tanti saluti alla vacanza che avresti voluto fare, tanti saluti a quel piatto speciale che volevi cucinare settimana prossima, tanti saluti programmi di risparmio, tanti saluti miriadi di progetti di una vita non vissuta, tanti saluti innumerevoli persone che non ho fatto in tempo a salutare.

Tanti saluti ribellione che non è mai arrivata.


Ho paura di tutto questo, sono i pensieri più deprimenti che riesco a pensare, sono i racconti dell’orrore più da incubo che ho mai sognato… però amo troppo la vita, amo troppo l’amore per rinunciare.
Per non combattere.
Una mente può fare la differenza, e più se ne sensibilizzano più le cose possono cambiare. Perché le cose possono cambiare, è il dio denaro che dice che è peccato mortale pensare il contrario, la divinità Capitalismo-a-tutti-i-costi che dice che è una bestemmia credere in qualcos’altro… credere nella vita.

Oh sì, quanti paroloni di disprezzo suscitano queste frasi, sciocco, stolto, ingenuo, illuso, idiota, viziato.
Eh già… ho tutto no? E se io che ho tutto la penso così cosa dovrebbe pensare chi nasce con l’aids, chi muore di fame… com’è comodo avere un terzo mondo rispetto al quale pesare tutte le nostre preoccupazioni: stai tranquillo, cosa vuoi che sia, ci sono loro che muoiono, noi abbiamo tutto, pensiamo a fare altri soldi. Il tonno rosso è in via d’estinzione? Oddio, mangiamone un altro po’ prima che finisca! Autoconservazionedell’uguale.
Lasciamo che sia un terzo mondo quasi metaforico, è così terzo, così lontano, a morire di stenti, noi di cos’abbiamo da preoccuparci?

Noi forse abbiamo da preoccuparci di quelle cose di cui il terzo mondo non riesce a occuparsi perché ha troppa fame. Noi forse abbiamo da preoccuparci che comunque troppo bene non stiamo messi, e che se c’è gente che muore lapidata per aver rubato una gallina è anche colpa nostra. Noi forse dobbiamo smettere di giocare a Paperon De Paperoni.
Noi forse dobbiamo preoccuparci di salvarci il culo. Noi forse dobbiamo preoccuparci di non mandare tutto a puttane se vogliamo davvero vivere quelle favole di “e vissero per sempre felici e contenti” con bella dolce metà al fianco e tanto di castello. Noi forse dobbiamo rimboccarci le maniche e cambiare le cose, sensibilizzare tante teste perché io ho intenzione di vivere a lungo, di godermi i cirrocumuli, la cioccolata calda, la musica e l’arte, le passeggiate e i lunghi weekend, di godermi la vita e di stare tanto, ma tanto, ma tanto tempo con le persone che amo, e che stiano pure bene!

Altro che fricchettoni new age.
Perché comunque c’è già chi ci pensa, ma finché lo fa l’Ikea, il design ecosostenibile, allora sono paroloni che su una rivista stanno bene, e allora adesso fa figo e va di moda, ma se tu parli di vivere verde sei un comunista fricchettone che non ha capito come funziona il mondo.
Ma ci sono tanti che, pur facendosi ancora pagare niente male, propongono materiali alternativi e sicuri.
Ma la cosa ancora più bella è che ci sono ancora più persone che una vita “alternativa” e sicura, verde, naturale, chiamatela come meglio credete, già la vivono, già hanno portato piccoli ma significativi cambiamenti.
E se vi sembrano gocce nell’oceano allora pensate a quelli che hanno detto “ok, teniamo la bomba atomica a un ventesimo della sua potenza che se no sono cazzi sul serio” pur in un periodo in cui più potenza avevi meglio era, pensate a gente come Gandhi, King, Schindler: UNA testa che ha fatto differenza. Una testa che ne ha accese miriadi d’altre.

(fatto divertente n°11: Walt Disney, il creatore di Topolino, aveva paura dei topi.)

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10 pensieri su “Ho paura

  1. ju

    L’importante è reagire istantaneamente appena si vede qualcosa che non va.
    Uno può pure schiattare, ma almeno con la coscienza pulita.

    Sull’impatto di corpi celesti con la Terra mi sento però di rassicurarti!

  2. Siobhan Hanlin

    Wow. Euforilla this is such a powerful thought provoking post. Thank you.You are right in that we should stop and think more, consider the choices we are making ie are we indeed making these choices or just doing what everyone else is doing.

    1. Euforilla Autore dell'articolo

      Thank you Siobhan, I was scared (again! ahah) I could send someone to depression, reading all this stuff, but if it’s thought-provoking then I reached my goal! :)

  3. Daniela

    Cara Euforilla, il tuo post è tutt’altro che deprimente stai tranquilla. Per me è stato commovente e mi ha fatto sentire meno sola e più capita. Non sai quanto i tuoi pensieri siano uguali a miei…..fino in fondo. E se ci siamo io e te, mi pare ovvio che ce ne sono tante altre di persone che la pensano allo stesso modo, tutti noi facciamo parte di un piccolo luogo senza spazio nè tempo, fatto di tutti i nostri pensieri pensati che si fondono, si riconoscono e si rassicurano. Sono certa che essere ingenui non c’entri niente. NOI ABBIAMO RAGIONE. Dobbiamo contiuare così su questa strada senza farci abbattere da tutti i commenti che sentiamo a lavoro, o in qualsiasi altro luogo, da parte di persone già marce dentro che ti dicono “Se non entri nel “sistema” non puoi più vivere ormai; se non ti inginocchi e lecchi il c*** di chi si crede potente quali porte credi che ti si apriranno?” In più di 2 anni di lavoro precario da CoCoCo ne ho sentiti tantissimi di questi discorsi e, per mia fortuna, i conati di vomito ancora non sono andati via…e sono certa che non andranno via perchè io non mi abituerò mai, non mi abbasserò mai. Una delle poche colleghe illuminate un giorno mi ha detto “quando smetterai di indignarti per queste cose vorrà dire che sarai diventata vecchia”. Non diventiamo mai vecchie, Euforilla. Non smettiamo mai di cercare le forme degli animali nelle nuvole o di fare un dolce con i nostri bambini (quando e se li avremo)…non smettiamo mai di ricercare tra le pieghe grigie di questo secolo così spento lo splendore che è la VITA.
    Buona settimana
    Daniela

  4. Mari

    Anche io ho avuto molti dei tuoi pensieri, in questo momento chi non li avrebbe…
    io poi sono un po’ masochista e mi vado a leggere certi siti definiti “catastrofisti”, eppure in alcuni si parla di entità benefiche che stanno lavorando per noi, per rendere tutto dolce, per non farci travolgere da eventi negativi o shockanti… perchè tutto proceda normalmente ma aprendo le nostre coscenze……

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