Guida Semiseria allo Stile: perché?

Abbiamo già parlato di (quasi) tutta la parte frivola della questione. Oggi tocca iniziare ad addentrarsi in quella un po’ più seria.

Perché avere uno stile? Che cos’è, a cosa serve? Si comincia da zero? E se non lo volessi?

Ok, una delle prime cose che si imparano per un esame di psicologia della comunicazione è che è impossibile non comunicare: anche quando volete starvene da soli, per i fattacci vostri e non volete spiccicare parola… beh, state comunicando esattamente quello.
Questo che centra?
Significa che anche se non pensate di avere un vostro stile, già ne avete uno.

Bisogna decidere se vi piace, se vi rispecchia e se vi ci sentite bene.
Ormai siamo sottoposti a decisamente troppi stimoli: in tv i programmi di gente che viene presa e rifatta completamente (siano i capelli, siano interventi chirurgici, siano sue competenze di qualche genere, sia casa sua) non si contano più. Quello che piace di quei programmi è, probabilmente, pensare che anche noi, con lo stesso tocco di bacchetta magica, possiamo rinascere.
Però rispecchiano un ideale di perfezione pressoché impossibile (guardateli con un minimo di occhio critico e capirete quanto sono costruiti a tavolino) e soprattutto, a forza di ripetere, ci convincono che se non giriamo costantemente in tacco 12 (o perfettamente sbarbati), e con i capelli perfettamente in piega… allora non valiamo niente.

Buttate tutta sta spazzatura nel cestino e pensateci un attimo: se state leggendo guide come questa vuol dire che un interesse per l’argomento ce l’avete. Buono! Salutare volersi occupare di sé, è una dimostrazione d’affetto. Però perché le state leggendo?
Probabilmente perché c’è qualcosa del vostro stile che non vi sconfinfera più.
Però un vostro stile già l’avete: perché l’avete scelto? Com’è che pur non piacendovi continuate a ricaderci? Per comodità, per abitudine, perché vi sentite più sicure così che a osare qualcosa di nuovo? Perché la tv vi ha convinto che non andate più bene?
In ogni caso partite da lì: se a voi le camicie proprio fanno schifo, non ha senso averne nell’armadio solo perché il 99% delle “guide” dicono che è un “capo basic indispensabile”. Se il tal taglio di pantaloni vi sta comodissimo e non lo cambiereste con niente al mondo, non cambiatelo! Tanto se mettete qualcosa che in teoria vi sta bene, ma vi fa sentire a disagio, non sareste sciolte comunque, quindi è inutile. (1)
Nessuno parte da zero, nessuno è senza stile, anche se non ne volete uno. In fondo uno stile può servire a tenere il controllo su quello che volete dire di voi.
Anche se ovviamente non basta, e non deve bastare, una giacca a dire tutto quanto di voi… diciamo un’introduzione, il resto ce lo mettete col cervello. (2)
In fondo viviamo in un mondo dove ci basiamo tantissimo sulla vista, dove la prima impressione conta e dove l’abito fà il monaco… quindi tanto vale prendere le redini e gestire il gioco in prima persona!

Si tratta solo di comunicare qualcosa di voi, ci tengo a ricordarvi che la mia guida semiseria è per uno stile vostro, non per cosa mettervi al battesimo della cuginetta di settimo grado o al colloquio in banca, che cosa volete dire alla gente? Che cosa state già dicendo che potete tenere e cosa potete cambiare?

L’immagine che ho scelto per questo post non è a caso: è un set che ho creato io, mischiando -assolutamente a caso- tipi diversi di jeans e di magliette. Bluejeans e magliette bianche. Niente di più banale per certi versi, ma ci sono talmente tanti tagli e forme che penso si capisca al volo che anche rimanendo fedeli al vostro amatissimo abbinamento comodo di jeans+maglietta, potete cambiare un po’ le carte in tavola.
Non c’è assolutamente bisogno di trasformarsi in “fashioniste”, dimenticatevi tutta la pressione che vi fanno!

Quindi, compitino per la prossima volta: chiarirvi le idee sul perché volete uno stile vostro, perché volete cambiare, cosa non vi piace più, cosa invece terreste.

(1)
Non siate pigri però: il cambiamento può spaventare un po’, ci può voler del tempo per abituarsi a cose nuove. Provate con piccoli sforzi quotidiani (cambiare tutto in botto può essere divertente ma è un cambiamento che non dura), e se dopo un po’ con certe cose proprio non vi ci vedete, allora lasciatele da parte e provate con altro 😉 Dev’essere divertente, dev’essere un processo che vi piace. Però richiede anche un pochino d’impegno!

(2)
Questo è da intendersi in senso sia metaforico sia letterale: non dite tutto subito, lasciate qualcosa per la conversazione. Non mostrate tutto a prima vista. Per favore. Create un po’ di curiosità 😉

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