La Zona Comoda

Ancora una premessa, prima di spiegarvi gli “attrezzi” di cui vi ho parlato l’ultima volta. E mettetevi comodi, è un po’ lunga.

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Vi prometto che tutto questo “pensiero positivo” non vi trasformerà in un Teletubby… a meno che questo non sia il vostro più grande desiderio, in questo caso… beh… accomodatevi! E vi prometto anche che nessuno di questi “attrezzi” vi darà il potere di far apparire un bignè alla crema fuori dal nulla.

Ciò che dovete ricordare è agire, potreste rovinarvi il cervello a pensare e pensare e pensare (e ne so qualcosa…) ma non ne caverete molto, in ogni caso prima o poi DOVRETE agire.
E’ molto più facile vincere alla lotteria uscendo e andando a comprare un biglietto, invece di starvene in panciolle aspettando che il biglietto vincente vi cada sul naso, portato dentro la finestra da un venticello fortunato, non credete?

Inoltre datemi due minuti per parlare del verbo “agire” (mi piace l’etimologia!): è connesso con azioni e attori, l’origine è latina e ha molti significati, uno fra tutti “muovere” e simili significati di movimento.
In pratica, in un significato più moderno: fate qualcosa, muovetevi (corpo e mente) per fare qualcosa, per cambiare qualcosa!

Ricolleghiamoci agli attori: loro recitano, ma soprattutto agiscono. Si muovono sul palco, dicono cose e ne fanno altre, loro sono “qualcuno”. Il che ci porta a un’altro concetto: la zona comoda.

La zona comoda è un altro onnipresente concetto nell’auto aiuto, è quel posticino metaforico dove vi sentite al sicuro, circondati da cose che non notate più talmente vi sono familiari, è quella vocina interiore che vi dice “ma no, è meglio di no, siediti, prendi un altro bignè”.
Vi ricordate la volta in cui avevate paura a salire sulle montagne russe? Perchè la prima volta fa paura. Ma scommetto che vi ricordate anche quando ne siete scesi e avete iniziato a saltellare dicendo tutto d’un fiato “facciamolodinuovo!!!”: questo significa uscire dalla vostra zona comoda.

Perchè non provate a stare tranquilli anche quando siete preoccupati? Gli anglofoni dicono “fingi finchè ti riesce”. Delle volte è bene avere un “io-cuscino” (ne parleremo meglio un’altra volta è un altro argomento lungo), e se ci pensate bene è qualcosa che tutti già abbiamo, anzi, ne abbiamo più di uno per più volte al giorno! A vostra madre fate le stesse battute che fate ai vostri amici? Sorridete a professori e colleghi così come sorridete alla vostra dolce metà?

Mi sembra di stare scrivendo tutto questo più come promemoria personale… un anno fa stavo partendo per il mio Erasmus, pensando cose come “Forse ho sbagliato, forse non dovrei andare, voglio tornare a casa”.
Non credo sia necessario che io vi dica quanto siano stati fantastici quei mesi, e quanto mi manchino 😉

Quindi perchè ora non ci pensate un po’? Provate a individuare i limiti della vostra zona comoda, e quando li avete trovati guardate oltre e realizzate quanto divertimento in più potreste trovarci!

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2 pensieri su “La Zona Comoda

  1. Marta

    Uscire dalla mia "zona comoda"…questa me la segno! E' assolutamente da mettere in pratica, non credo di averlo mai fatto perché sono fifona, ma i vantaggi potrebbero eccedere di gran lunga gli svantaggi! :) E poi, cos'ho da perdere nel provare? :)

  2. AleMadrid

    Mi piace quest'idea, credo che la metterò in pratica, grazie!

    Come sai, adoro riempirmi di positività hihihi

    Ogni volta che devo lasciare Madrid e il mio cuoricino, mi ricordo una scena di "Stuart Little", in cui l'amica uccellina parte per la migrazione a sud per l'inverno:

    Mister Little chiede a Stuart: "Qual è il raggio di sole?"
    Stuart non esita un secondo: "Il suo ritorno a primavera"

    …e così prendo la mia valigina e varco il controllo, sapendo che il mio ritorno è vicino!

    Un abbraccio!

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