Shikakai e acido citrico – Recensione

Curcuma, tè nero, uovo, yogurt, aceto, limone, miele, cacao, effervescente Brioschi, infuso d’ibisco, tè rosso, infusi di frutti rossi vari, ovviamente henné (lawsonia, indigo e anche cassia), in un passato ormai remoto pure tinte, acqua ossigenata, shampoo colorati & co, olio (di mandorle dolci, di cocco, di jojoba, di karité… extravergine d’oliva!). Tutta roba che è finita sui miei capelli. Alla prossima edizione del Devoto Oli ci sarà una foto dei miei capelli di fianco alla definizione di “cavia da laboratorio”.

No, non sono sponsorizzata Ikea... ma non mi dispiacerebbe affatto! :D

L’ultimo esperimento è con shikakai (di Raw Gaia, gentilmente fornito da Goddessinspired) al posto dello shampoo e ultimo risciacquo con acido citrico (gentilmente fornito da Anna) al posto del balsamo. Sì, ho delle amiche generose u_u

5 gr di acido citrico in un litro d’acqua, queste sono le proporzioni da seguire; circa 15/20 gr di shikakai e forse 5 ml d’acqua, faccio piuttosto a occhio, fino a ottenere una consistenza tipo yogurt.

Una volta preparati gli intrugli si fa così:

Fase 1 – Sgarbugliate bene i capelli prima di procedere a lavarli

Fase 2 – Entrate nella doccia, bagnate i capelli e, a manciate, cospargeteli di pappetta di shikakai, massaggiatela bene dappertutto e lasciatela lì

Fase 3 – Fatevi la doccia, come avete sempre saputo fare… per ingannare il tempo potreste cantare una canzone o farvi un bello scrub con un guanto hammam (io consiglio l’abbinamento delle due cose)

Fase 4 – Sciacquatevi e poi sciaquate la pappetta di shikakai, per benino (già dovreste sentire i capelli belli morbidi). In più io riempio d’acqua il bicchiere dove tenevo la pappetta e uso la strana birra che ne viene fuori per sciacquare e massaggiare ancora i capelli.

Fase 5 – Sciacquato per bene tutto lo shikakai dai capelli, guardate attentamente il soffitto e fate il famoso ultimo risciacquo con l’intruglio di acido citrico. Se vi entra negli occhi brucia, per questo consiglio di guardare ben in alto. Lasciatelo scorrere pian piano per tutta la lunghezza dei capelli. Strizzateli e uscite dalla doccia

Fase 6 – Tamponateli con un asciugamano (possibilmente di microfibra, ho sperimentato che davvero asciuga di più e riduce il tempo di asciugatura dei capelli), poi scuotete la testa come un golden retriever e un metallaro al Gods of Metal quando piove. Poi avvolgete il tutto nel suddetto asciugamano in microfibra.

Asciugateli come preferite, godetevi i vostri capelli.

Finito il procedimento, passiamo alle considerazioni: diciamo subito che non è una cosa comoda. Potreste davvero rispondere “Mi dispiace, sta sera non posso, devo lavarmi i capelli” e stare dicendo la verità.

Se è la prima volta che passate a un prodotto ecobio potreste non avere un bel risultato: per svecchiare i capelli da siliconi&co ci vanno almeno un paio di settimane. Io ero già avvezza ai prodottini ecologici e quindi ho aspettato di usare shikakai+citrico per tre volte prima di fare questa recensione.
Purtroppo non mi lava benissimo i capelli, forse ne ho troppi o forse devo trovare un modo migliore di usare lo shikakai, ma rimane un punto sulla nuca che non si lava proprio benissimo… Non so dirvi se sono più lucidi, lo erano anche prima, ma avendo sperimentato in passato con ultimi risciacqui acidi, posso dirvi che sì, l’effetto lucidante ci dev’essere per forza.

E sono indubbiamente morbidi, il balsamo non serve affatto! Se poi ve lo dico io col mio metro e passa di crine (da rinfulvire) potete credermi. Inoltre, valore aggiunto, vi sistema anche la cute. Prima di provare shikakai+citrico per un po’ ho usato shampoo e balsamo a caso, col risultato che doveva passare pochissimo tempo fra uno shampoo e l’altro, si sporcavano troppo in fretta e la testa mi prudeva sempre (ah, che bell’immagine). Al primo risciacquo con l’acido citrico ho sentito bruciore… dovevo essermi graffiata causa pruriti… Però poi una volta asciutti sono rimasti puliti più a lungo, nessun prurito e alla seconda prova di shikakai+citrico più nessun bruciore.

Sono tentata di riprovare lo shikakai, magari in abbinamento con altre polveri un po’ più lavanti (una puntina di bicarbonato, tanto per iniziare…), su eBay o Aroma-Zone si trova a prezzi anche più convenienti di Raw Gaia, però credo lo userò massimo una volta la settimana, è veramente scomodo e disordinato come metodo, anche se il risultato non è affatto male!

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2 pensieri su “Shikakai e acido citrico – Recensione

    1. Euforilla Autore dell'articolo

      Sì sì, grazie ancora! La prossima volta magari ci dividiamo il chilo di Origini 😀
      E magari piazziamo un ordine cumulativo per polveri ayurvediche varie, che dici? 😛

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